Qualcuno chiama il Bandoneon, la fisarmonica argentina
ma Bandoneon è in realtà il suo vero nome, (in letteratura si legge spesso anche badoneon). Viene inoltre chiamato Fueye, che sta per mantice, o Gusano che significa verme per la sua forma quando è aperto.
Le sue origini sono tedesche e nacque per sostituire l’organo nelle funzioni religiose intorno al 1850. Heinrich Band, che lo inventò, di certo non avrebbe mai immaginato che il suo ruolo nella musica di Tango Argentino sarebbe stato cosi determinante.

Il Bandoneon un’evoluzione di uno strumento del folklore popolare tedesco, la Concertina diatonica.
Interessante sapere che originariamente fu pensato per essere suonato in piedi: testimoni di questo sono i due anelli posti al centro del mantice che fungono da sostegni per la tracolla.
All’inizio il tango era fatto di flauto e chitarra.
Il Tango Argentino era ai suoi primordi ed era suonato con flauto e chitarra, a volte fisarmonica. Presto però i musicisti si accorsero della timbrica del bandoneon, dei suoi toni vicini a quelli della voce umana, della possibilità di poter suonare la melodia con entrambe le mani, nonché del lungo mantice che se percosso sul ginocchio dava possibilità di accenti inediti ed assolutamente adatti alle atmosfere del Tango.
Queste caratteristiche furono subito accolte ed integrate nella musica delle orchestrine di tango di allora, iniziando così un indissolubile connubio che perdura ancora oggi.
Le caratteristiche del bandoneon
- timbro: è la più evidente. Dolce e malinconico, come già detto le frequenze sono molto vicine a quelle della voce umana, dunque familiari. Questa è la virtù che secondo il mio modesto parere ha più influenzato le sonorità del tango argentino;
- mantice lungo: dà la possibilità di accentare e giocare con il peso stesso dello strumento sul ginocchio del musicista, dando quegli stacchi tipici del tango;
- doppia melodia: la mano sinistra può suonare melodie nei bassi, quella destra negli acuti;
- quello originale è diatonico: lo stesso tasto dà due note differenti in apertura ed in chiusura. Ora esistono anche Bandoneon cromatici, che danno la stessa nota sia in apertura che in chiusura.
Uno strumento difficile
Come viene spiegato in molti trattatati, all’inizio il bandoneon veniva suonato in apertura ed in chiusura, dovendo cosi scambiare le “diteggiature”, ma la poca praticità di suonare in chiusura da seduti ha presto indotto i musicisti a utilizzarlo prevalentemente in apertura richiudendo il mantice tramite la valvola comandata dal pollice destro.
Questa caratteristica stilistica conferisce al tango quelle tipiche sonorità che chiunque sa riconoscere ed apprezzare: la caratteristica accentazione ottenuta “sbattendo” in apertura il mantice sulla coscia è una sua unicità nata dal connubio bandoneon -tango.
La disposizione delle note sulla tastiera non è progressiva, come un pianoforte o una fisarmonica, ma segue una logica che si trova solo in questo strumento. Dall’immagine potete farvi un’idea della sua complessità.
Da piccolo strumento del tango a grande protagonista.
Il Bandoneon ha avuto una sua evoluzione: all’inizio vi erano solo bandoneon di prima importazione tedesca, poi pian piano, su richiesta e consiglio dei musicisti ai fabbricanti in Germania, si sono evoluti in oggetti sempre più precisi e puliti nel suono nonché più adatti nelle forme ai musicisti tangueri. Pare che i migliori (ed introvabili) strumenti risalgano agli anni ‘30.
Le grandi orchestre dell’epoca d’oro del tango, come quella di Osvaldo Pugliese, si servivano di 3 o più bandoneon nella loro formazione, rendendo lo strumento sempre più protagonista del mondo del tango.
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Oggi il Bandoneon conosce una nuova epoca d’oro da quando il Tango Argentino è tornato in auge e moltissime richieste di nuovi musicisti hanno fatto riaprire corsi e cattedre.
Come è fatto un bandoneon
Questa interessante info grafica, trovata sul sito www.elortiba.org, che spiega molto bene tutte le parti ed il funzionamento dello strumento, si noti quante componenti sono necessarie al funzionamento del bandoneon si immagini che sono tutte costruite a mano da sapienti artigiani.
La sua fabbricazione artigianale e le tradizionali decorazioni lo rendono un oggetto prezioso e a mio parere bellissimo. Oggi, dopo l’esplosione del Tango degli anni Novanta, se ne trovano molti sul mercato e di varie fasce di prezzo. Invece, per avere un bandoneon d’epoca, sopratutto quelli di fabbricazione tedesca degli anni ’30, serve un investimento notevole, sempre che si riesca a trovarne.
Potete farvi un’idea di cosa ci voglia per costruire un Bandoneon in questo interessante video, che ne mostra la fabbricazione dal progetto alla decorazione finale:
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