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La Cumparsita il più celebre dei tanghi

Il più celebre dei tanghi, “la cumparsita”

Non c’è milonga al mondo in cui questo celebre tango non si possa ascoltare. Ultimamente La Cumparsita, viene usata come  segnale di fine serata, come ultimo tango fuori anche dall’ultima tanda, trattata da regina della musica di tango argentino.

La Cumparsita spartito con passiLo ascoltava la mia nonna

e non era nemmeno argentina! Dico questo per far intendere quanto fosse diffusa la melodia di questo Tango anche in Europa. Io stesso da ragazzo ballavo e sulle note della Cumparsita nella sagre paesane. Con lei anche altri tanghi come El Choclo, A media luz erano dei must, anche se suonati e ballati all’europea.

Innumerevoli le versioni e altrettanti testi

Nel corso degli anni Le versioni de La Cumparsita si sono moltiplicate, e molti poeti hanno scritto testi per questa melodia. i vari arrangiatori si sono prodigati nel dare il loro stile a questo brano regalandoci delle vere e proprie perle.

Nel 1947 il successo di questo brano lo portò anche sul grande schermo, con una pellicola omonima di Antonio Momplet.

Di certo ascolteremo ancora per molto tempo questo tango e sicuramente nasceranno ancora nuove interpretazioni ed arrangiamenti. Questo è quel che si può chiamare un tango immortale.

Vi propongo in seguito la scheda redatta da Maurizio Pilon in arte Mauri el Pampero: noto musicalizador e nostro collaboratore.

La Cumparsita (Contursi/Maroni, Rodriguez-Rodriguez – 1917)

La cumparsitaE’, probabilmente, il tango più conosciuto e diffuso nel mondo. Già dal nome indica il miscuglio di razze e di culture che fanno parte del Tango. “ Cumparsita ”, secondo alcuni esperti, non è un termine spagnolo ma più probabilmente è ripreso dal dialetto siciliano, dove al posto di comparsa si usa cumparsa. Per altri, invece, la parola è una storpiatura del termine spagnolo “cumparsa” effettuata da un cameriere italiano che non parlava perfettamente lo spagnolo.

Nel carnevale del Tango c’è questa “comparsa” che è una figura tipica e Gerardo Matos Rodríguez, nel 1915, si ispirò proprio a questa figura per comporre una marcetta orecchiabile per la festa di fine anno della facoltà di “Arquitectura” (che come tutte le altre facoltà aveva una canzone di fine anno).

L’anno 1916 venne affidato il manoscritto a Roberto Firpo con il compito di dare alla marcetta una veste di Tango. Nel caffé “La Giralda” di Montevideo, nacque così una delle canzoni più amate e cantate della tradizione.

La letra di Contursi e Maroni fu aggiunta successivamente nel 1924 con il titolo di “Si supieras”, all’insaputa dell’autore il quale si oppose con una lunga causa giudiziaria arrivando anche a riscrivere un altro testo da contrapporre a quello “pirata”. Fu, tuttavia, quest’ultimo testo che prese il sopravvento dopo l’esecuzione di Carlos Gardel.

Il testo della cumparsita, racconta la storia di un uomo che, abbandonato dalla propria donna, si ritrova, da solo, in quello che era stato il loro nido d’amore e che ora è solo una stanza desolata e squallida.

Le migliori versioni della cumparsita vengono ritenute quelle di Alfredo De Angelis (1961), Juan D’Arienzo (6 versioni), Carlos Di Sarli, Anibal Troilo (1943), Rodolfo Biagi. Tra le versioni cantate spicca quella di Vargas con l’orchestra D’Agostino.

 

Andrea "Romez" Castagna

Ballerino di tango e appassionato insegnante, autore del sito Romeztango.it e del suo blog. Scrivimi per qualsiasi domanda! Stai buono e balla Tango! :)

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