Tango argentino musica e musicisti
Spesso si parla, anzi si parla moltissimo, di tango ballato. Si dovrebbe però tenere in considerazione che il bagaglio culturale maggiore del Tango è senz’altro la musica.
Leggi anche: Tango Argentino, per Unesco è un patrimonio da tutelare
Le sue origini si perdono nella seconda metà dell’ottocento, il tango per come lo conosciamo oggi sicuramente non esisteva, i brani erano eseguiti a memoria da musicisti autodidatti in situazioni di festicciole, spesso improvvisavano e di certo non seguivano spartiti. Le canzoni erano tramandate oralmente ragione per la quale moltissimi tanghi si sono perduti. ovviamente la possibilità di incidere non c’era ancora.
Gli strumenti musicali del Tango
Diciamo che in origine gli strumenti del tango erano flauto o a volte clarino e chitarra a volte il violino, pare che ancora prima, le formazioni tipiche dette “cojuntos” si servissero anche dell’arpa paraguayana. Successivamente le sonorità melodiche del Flauto o arpa furono abbandonate per prediligere quelle dal Bandoneon di cui scrivo nell’articolo: Il Bandoneon, lo strumento del tango.
Agli inizi della sua storia più recente (1900) le orchestrine erano composte da pianoforte, violino e bandoneon. Successivamente le orchestre dell’epoca d’oro del tango hanno visto formazioni in grande stile con contrabbassi e fino a 6 bandoneon, Ma il sexteto classico di quel tempo vedeva 2 Bandoneon, 2 Violini, pianoforte e contrabbasso.
Il numero elevato di strumenti melodici era dovuto alla mancanza di amplificazione, c’era bisogno di volume.
Il Tango è molto italiano
Questo è il periodo dove i musicisti italiani hanno più influenzato la musica Tanguera. I Maestri di musica formati in ambiente classico si cominciavano a dedicare al Tango, e gli arrangiamenti dei brani cominciavano a farsi sempre più raffinati e preziosi, introducendo armonie ed orchestrazioni degne delle grandi orchestre classiche.
Tra i vari nomi italianissimi dell’epoca spiccano:
- Julio De Caro. 1899-1989
- Francisco Canaro. 1888-1964
- Juan D’arienzo. 1900-1976
- Carlos Di Sarli. 1903-1960
- Osvaldo Pugliese 1905-1995
- Rodolfo Biagi 1906-1969
- Alfredo De Angelis 1910-1992
- Anibal Troilo. 1914 – 1975
- Astor Piazolla. 1921-1992
Ognuno di loro ha dato un’impronta ed uno stile al tango che ancora oggi vengono seguiti dalle moderne formazioni.
Vecchia guardia ed Evoluzione
Questa è la distinzione tra i musicisti che seguirono più uno stile di musica legato alla tradizione e quelli che diedero un’impronta più moderna alle interpretazioni e gli arrangiamenti.
Raramente si parla dei compositori di tango, le questioni vertono sempre sulle orchestre e le interpretazioni dei loro arrangiatori. Possiamo cosi trovare più versioni dello stesso brano ed apprezzarne le differenze tra una e l’altra orchestra.
I maestri della vecchia guardia tendevano a restare legati alla rimica marcata del tango e prediligere i colori forti della melodia, com’è comprensibile non amavano il modo di suonare dei più moderni evoluzionisti che invece aprivano ad orchestrazioni più complesse, tempi rubati e sospesi, cambi di ritmo e in certi casi progressioni armoniche inedite. Lo specchietto qui a fianco vi da un’idea di quanto sto dicendo, notate che gli evoluzionisti hanno poi dato origine ed un’ulteriore ramo chiamato avanguardia, di cui fa parte Astor piazzolla, noto per aver fuso il Tango con altri generi musicali, primo tra tutti il Jazz.
Tango Evoluzione e tradizione anche oggi
Moltissimi gruppi di tango si cimentano anche oggi in brani tradizionali addirittura brani della guardia vieja riproponendo ritmiche e sonorità di allora, riscuotendo successo tra gli amanti del ballo più tradizionale e come allora esiste pure una frangia di musicisti che sono più portati alla ricerca di nuove fusioni con generi più moderni.
Si pensi ai celebri Gotan Project che hanno dato al tango una forma decisamente più moderna utilizzando spesso forme Rap.
[youtube id=”https://youtu.be/FQ4zObtAOuI” width=”300″ height=”250″ autoplay=”no” api_params=”” class=””]
–
Del gruppo più elettronico Tanghetto, trovo molto interessanti le loro intersecazioni con la cultura dance il ruolo che danno alla batteria soprattutto alla linea ostinata della cassa.
[youtube id=”https://youtu.be/Y3X5IpsoNNA” width=”300″ height=”250″ autoplay=”no” api_params=”” class=””]
–
Non posso non citare tra i gruppi più moderni gli Otrosaires, il gruppo che forse rende meglio l’idea di fusione tradizione e modernità. L’uso di campioni dell’epoca su basi elettroniche riporta alle arie delle origini del tango. Il tutto veicolato da sapienti arraggiamenti che quasi sempre rispettano la struttura originaria del tango. Ascoltateli in questa versione di Percanta.
[youtube id=”https://youtu.be/0ZRjwFcxias” width=”300″ height=”250″ autoplay=”no” api_params=”” class=””]
Il tango evolve e si impregna di nuove idee nella musica come nel ballo, impossibile racchiuderlo in regole fisse scritte in qualche testo sacro, questa plasticità è la sua stessa forza, quella che gli ha premesso di essere cosi presente, in ogni angolo del mondo. C’è da imparare!
se vuoi approfondire trovi tutti gli articoli nella categoria musica Tango argentino.
Giovanni Festa
14 Lug 2018Non si potrebbe produrre un disco con nuove canzoni, prendere vecchie canzoni anche non tango e riscrivere la musica? ma anche tangare canzoni come volare..
Quanto potrebbe costare produrre un migliaio di nuovi vinile ?